Come scegliere una serra idroponica: guida all'acquisto

Una serra idroponica
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Hai bisogno di aiuto per scegliere una serra idroponica? Nessun problema, siamo qui per te!

Con il termine di serra idroponica si intende un metodo che permette ai coltivatori di ottenere un raccolto più ampio e con una qualità senz'altro superiore, prevedendo l'uso di speciali soluzioni, appositamente studiate, e di nutrienti vari e ottimizzati per la propria coltura. Molto spesso nella serra idroponica vengono utilizzate particolari sostanze che contengono un mix di potassio, zinco, calcio, magnesio, ferro e molte altre. Come base viene scelto un materiale abbastanza morbido, come l’argilla espansa o la fibra di cocco. Il metodo, come vedremo, permette comunque di dare spazio alla propria fantasia anche per quanto riguarda i materiali scelti.

In ogni caso, grazie al ricorso a una tecnologia sempre più avanzata, è oggi possibile controllare con precisione la quantità di acqua e sostanze nutritive fornite alle piante, ottimizzando così la crescita e riducendo lo spreco. Le serre idroponiche offrono un ambiente controllato dove è possibile coltivare tutto l'anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne: anche per questo motivo la serra idroponica è un metodo innovativo che sta guadagnando sempre più popolarità tra gli appassionati di giardinaggio urbano e agricoltura sostenibile, rappresentando per certi versi il futuro della coltivazione moderna e consentendo di ottenere raccolti più abbondanti e di alta qualità in spazi ridotti.

Dai anche un'occhiata alla nostra selezione delle migliori serre idroponiche in commercio, con tutti i consigli per costruirne una da zero!

I diversi tipi di serre idroponiche

Come vedremo in un paragrafo dedicato, oggi esistono diversi tipi di sistemi idroponici, ognuno con le proprie caratteristiche uniche e gli unici vantaggi. Uno dei più comuni è il sistema a flusso e riflusso, dove l'acqua con i nutrienti viene pompata periodicamente alle radici delle piante: si tratta di un metodo che assicura un adeguato apporto di ossigeno alle radici senza particolari fatiche.

Un'altra opzione è rappresentata dal sistema NFT (Nutrient Film Technique), che prevede la crescita delle piante su una sottile pellicola d'acqua ricca di sostanze nutritive: permette così alle radici di ricevere costantemente acqua e nutrienti essenziali per la crescita ottimale delle piante. Il sistema aeroponico è invece basato sulla nebulizzazione dell'acqua mista ai nutrienti direttamente sulle radici esposte all'aria: il metodo favorisce lo sviluppo radicale e aumenta l'assorbimento dei nutrienti da parte delle piante.

Infine, il sistema a gocciolamento consiste nel rilascio controllato dell'acqua con i nutrienti direttamente alla base delle singole piante attraverso piccoli tubicini o gocciolatori.

Se non ti sono chiare queste distinzioni, non preoccuparti: torneremo sul tema tra breve.

Perché scegliere la serra idroponica: tutti i vantaggi!

La domanda più comune, specialmente tra coloro i quali si interfacciano per la prima volta con questo mondo, è perché mai utilizzare il metodo idroponico nelle serre.

Ebbene, il motivo è semplice: i vantaggi offerti sono molto allettanti agli occhi dei coltivatori che potranno così ottimizzare il loro lavoro. Inoltre, anche persone che non hanno mai avuto esperienza con le coltivazioni dirette potranno ottenere i migliori risultati con questo tipo di agricoltura, tecnologica e innovativa.

I principali benefici da tenere sempre presente sono:

  • grazie ai nutrienti e al flusso accelerato alle radici, le piante crescono più velocemente e il risultato in termini di produttività è migliore. I prodotti utilizzati per migliorare le crescita, naturali al 100%, non causano problemi a persone e piante;
  • a differenza di quello che succede con gli ortaggi e le verdure piantate nei normali terreni, le radici non avranno particolari carenze di sostanze utili, essendo costantemente umidificate e nutrite;
  • non sarà necessario, per scacciare gli insetti, utilizzare agenti chimici, che potrebbero causare problemi alle persone e rendere i prodotti di qualità inferiore;
  • i modelli "smart", che scopriremo successivamente, includono anche i LED che emulano il ruolo del sole. Anche in condizioni meteorologiche avverse, quindi, potrai gustare i prodotti da te coltivati.

Cosa coltivare nella serra idroponica

Questa tecnica è particolarmente utile nel caso in cui tu sia interessato a coltivare determinate piante. Di fatti, mentre all'inizio la serra idroponica era utilizzata esclusivamente per le piante ornamentali, successivamente si è iniziata a utilizzarla per i legumi e per qualsiasi tipo di verdura e ortaggio, come cetrioli, pomodori, fragole, prezzemolo, sedano, basilico, rosmarino, lattuga e simili.

Una serra idroponica con fragole
Nell'immagine è presente una serra idroponica utilizzata per la coltivazione di fragole. Le radici, nel caso specifico, fluttuano nell'aria e vengono regolarmente irrigate con la sostanza nutriente.

La serra idroponica offre dunque la possibilità di coltivare una vasta gamma di piante in modo efficiente e sostenibile. In Italia, per esempio, tra le colture più comuni possiamo annoverare insalate fresche come lattuga, rucola e spinaci che crescono rigogliose grazie al nutrimento costante fornito dall'acqua ricca di nutrienti.

Anche le erbe aromatiche come basilico, prezzemolo e menta sono perfette per essere coltivate in una serra idroponica, garantendo un aroma intenso e fresco a ogni piatto cucinato in casa. I pomodori ciliegini e i peperoni possono prosperare in questo ambiente controllato, offrendo frutti succulenti da gustare durante tutto l'anno.

Le fragole sono un'altra opzione popolare da coltivare in serra idroponica, permettendo di godere del loro dolce sapore anche fuori stagione. Non dimentichiamoci poi dei fiori commestibili come violette e calendule che aggiungono colore e gusto alle pietanze gourmet preparate con ingredienti freschi dalla propria serra idroponica.

Non puoi, ovviamente, adottare questa tipologia di serre per tutte le piante: alcuni tuberi che sono tradizionalmente coltivati in ambienti abbastanza secchi, potrebbero infatti non ottenere il meglio dalla serra idroponica.

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Come funziona una serra Idroponica

Esistono centinaia di tipologie di sistemi idroponici. Tutte, però, derivano da sei principali modelli, ovvero: Wick, Acqua Cultura, Ebb and Flow, a gocciolamento, Nutrient Film Technique e aeroponica. Prima di scegliere una serra di questa categoria, ti consigliamo di capire come funzionano.

Sistema Wick

Iniziamo con quello più semplice, ovvero il sistema Wick (che è passivo). In esso sono presenti alcune parti in movimento. Uno stoppino permette il passaggio della soluzione nutritiva dal serbatoio fino al substrato.

I coltivatori possono utilizzare diversi ammendanti, ovvero tutti quei fertilizzanti che possono notevolmente migliorare le condizioni del suolo. I principali sono: perlite, vermiculite, Pro-Mix e fibra di cocco.

Esiste però una controindicazione, che scoraggia sempre più esperti a utilizzare questo sistema: le piante di grandi dimensioni potrebbero richiedere una quantità di nutrienti maggiori rispetto a quelli presenti nel serbatoio.

Il funzionamento del sistema Wick
Il sistema Wick è caratterizzato da uno stoppino che trasporta la sostanza nutriente.

Acquacoltura

Anche l'acquacoltura è molto semplice. Il sistema è attivo, quindi non sono previsti elementi in movimento. Le piante vengono inserite in una struttura, quasi sempre di polistirolo, che galleggia direttamente nella soluzione nutritiva. Una pompo d’aria, che è direttamente collegata a una pietra porosa, contribuisce inoltre a distribuire ossigeno alle radici, aumentando notevolmente la velocità dello sviluppo delle piantagioni.

Il sistema è adatto quasi esclusivamente alle piantagioni che crescono velocemente. Tutte le altre tipologie, infatti, potrebbero essere soggetti a non pochi problemi.

Una serra idroponica acquacoltura
Acquacoltura prevede la presenza del substrato che è posizionato direttamente sopra il liquido.

Ebb and Flow

Una pompa, sommersa e collegata a un timer, consente alla soluzione nutritiva di inondare il substrato per una porzione di tempo ben precisa. Subito dopo, il liquido si ritrae, evitando di umidificare eccessivamente la base.

Il dispositivo che permette di contare i secondi, dopo che sarà trascorso del tempo, attiverà la pompa che trasporterà di conseguenza il liquido direttamente nel vassoio di crescita. Il timer, totalmente programmabile dai responsabili dei lavori, consentirà anche di riposizionare il liquido nel serbatoio. Il cronometro dovrà essere programmato in base ad alcune variabili, tra cui: tipologia e grandezza delle piante, umidità del terreno e temperatura atmosferica. Il vassoio di crescita, per ottimizzare il tutto, può inoltre essere riempito con Rocce da coltivazione, ghiaia o Rockwool a fiocchi.

Esiste uno svantaggio collegato a questo sistema: in caso di interruzione imprevista della corrente, la pompa non condurrebbe più il liquido e le radici potrebbero rapidamente seccare. Lo scenario, dopo questo spiacevole inconveniente, è la totale morte di tutte le piante.

Ebb and Flow
Nel metodo Ebb and Flow, una pompa, collegata a un timer, consente di sprizzare il liquido con una frequenza ben precisa.

Sistema a goccia

Proseguiamo subito con il sistema più comune, che è quello “a goccia”. Il motivo è semplice: questo modello permette di risparmiare raccogliendo la sostanza nutriente in eccesso. Come per il sistema descritto sopra, una pompa trasporta il liquido dal serbatoio alla base di ogni singola pianta, dopo che il timer avrà dato il segnale. In questo caso, però, tutto il fluido in eccesso viene conservato nuovamente nella posizione originaria, così da eliminare gli sprechi. I coltivatori potranno anche decidere di includere un sistema di spegnimento, così da regolare l’attività del circuito.

Importante, però, è regolare correttamente il timer, dato che esiste il concreto rischio che le piantagioni non vengano irrigate a sufficienza.
Questo sistema potrebbe anche causare una variazione del valore pH del liquido presente nel serbatoio. Bisognerà, di conseguenza, eseguire dei lavori per ristabilire la situazione.

Una serra idroponica con "sistema a goccia"
Le serre definite "a goccia" consentono ai coltivatori di non perdere il liquido in eccesso e risparmiare denaro, tempo e fatica.

Nutrient Film Technique

I sistemi NFT sono delineati da un flusso, con pause costanti, della soluzione nutritiva. Di conseguenza, non sarà un timer ad attivare la pompa. Il liquido, inizialmente conservato nell'apposito recipiente, viene trasportato nelle radici, prima di ritirarsi nuovamente. Non è richiesto nessuno strato di coltura: questo comporta un risparmio economico abbastanza importante. Anche in questo caso, però, l’assenza di corrente potrebbe causare una rapida essiccazione delle radici.

Nutrient Film Technique
Nutrient Film Technique è un sistema in cui la sostanza nutriente viene trasportata direttamente nel substrato, prima di ritirarsi.

Aeroponica

Concludiamo con la soluzione senz'altro più evoluta dal punto di vista tecnologico. Anche qui non vi è coltura, dato che basterà solo ed esclusivamente l’aria. Le radici vengono posizionate in una zona sopraelevata e pendono. Degli appositi dispositivi spruzzano la sostanza nutritiva con intervalli ben precisi. Anche in questo caso, dato che le radici fluttuano nell'aria, l’assenza di energia elettrica potrebbe danneggiare il raccolto irrimediabilmente.

Il sistema richiede delle pause due circa 2 minuti e un contasecondi permette la gestione della frequenza della sostanza nutritiva.

Una serra idroponica aeroponica
Aeroponica è il sistema d certo più tecnologicamente avanzato. Le radici penzolano nell'aria e vengono colpiti da getti di liquido.
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